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Tutto iniziò nel 1927, quando mio Nonno Alfonso Camilli  realizzò il primo impianto elettrico,  a Moricone provincia di Roma sotto la guida di un ingegnere della Socità Elettrica, che divenne Società Elettrica Romana (S.R.E.) E.N.E.L poi.

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Moricone (panorama)

Gli fu affidato anche  l’incarico di responsabile della cabina elettrica e di accenditore, le pochissime lampade pubbliche andavano accese e spente dalla cabina .

Era titolare anche di un negozio di generi alimentari e altri prodotti  aperto nel 1923 e dopo  aggiunto con articoli elettrici.

Nel dopoguerra ci fu il cambiamento anche nel mio paese con nuove costruzioni, nella maggior parte delle quali la parte elettrica fu realizzata da mio nonno e mio zio Piermichele, divenuto, poi, anche lui operaio della Società Elettrica Romana e infini Assistente nell’ENEL e da mio zio Pierluigi, diventato poi radiotecnico.

Nel frattempo  uno dei fratelli di mio nonno, zio Oscar, si inventò di costruire i festoni  di lampade per fare le illuminazioni nelle feste paesane e in questa occasione mio zio Piermichele cominciò ad insegnare il mestiere di elettricista a mio padre, Alfonso Arioni; da allora uno degli elettricisti del paese con la maggior parte degli impianti elettrici realizzati, tra cui, il primo impianto elettrico realizzato al cimitero di Moricone, oggi in parte ancora funzionante;  cosi come altri impianti nei cimiteri dei paesi vicini. Era il 1968

Nel 1989 prese la decisione di passare l’attività a me. Sono passati oltre 25 anni da che ho preso in mano l'attività di mio padre; già da bambino lo seguivo, spesso, nei suoi lavori e  la maggior parte degli impianti elettrici per abitazioni usavamo molto filtubo, credo di essere uno dei pochi elettricisti della  mia età ad aver usato questo tipo di filo.

La maggior parte del materiale esposto in questo sito è proveniente la maggior parte da impianti elettrici smontati nelle abitazioni del mio paese. Immaginate l’emozione  sapendo di impianti fatti da mio padre, se non addirittura da mio nonno  o dai miei zii  e questo per la nostra famiglia è motivo d’orgoglio.